La testa tra le mani, e il tavolo coperto da bollette, e altre cose da pagare...
E tardi, ma l'orario è l'ultimo dei suoi pensieri,
tanto sa già che non riuscirebbe a chiudere occhio
Demoraizzato rifà nuovamente i conti...
ma niente rimane sempre qualcosa che non potrà essere pagata.
Il pensiero va alle due donne della sua vita:
A quella piccola creaturina di pochi anni, che sta imparando così velocemente a crescere..
e a sua moglie...che dorme per recuperare le forze dopo una giornata di lavoro.
E' frustrato da tutta questa situazione...
lavoro,lavoro...per cosa? per arrivare a non far quadrare i conti..per permettersi a stento il necessario.
"Non è giusto!"..."non è giusto che non posso dare ciò che meriterebbe la mia famiglia"...
Mah a che serve lamentarsi?!..
Alza la testa distogliendo lo sguardo dalle cartaccie che sommergono il tavolo...
e si ferma a quel mobile...
Quel mobile ben chiuso da una chiave...lontano dalla serratura.
Non tanto attratto dal mobile in sè ma dal suo contenuto
...tramandata da un suo zio..ancora perfettamente funzionate vi era riposta una pistola..
poteva essere quella la sua soluzione...sparire dalla faccia della terra..avrebbe risarcito tutto l'assicurazione..
Ormai accecato dalla disperazione si avvinò pian piano al mobile...prese la chiave e la infilò nel buco della serratura...dopo qualche girò...il mobile era aperto.
Nel frattempo nella stanza da letto la piccina si sveglia,stropiccia gli occhietti...
e si mette in piedi nella culletta...vede coi suoi occhietti che la mamma dorme...
e come ha imparato a fare, scavalca con modi goffi le barre della culletta..da una carezzina leggera alla mamma senza svegliarla e va a cercare il papà...
cammina con le sue gambette piano piano, reggendosi al muro seguendo la luce che proviene dalla stanza dove è il papà...arivata vicino alla porta aperta si nasconde un attimo dietro e poi fa "pha"...e corre alle gambe del papà...le allunga le braccia per dirgli "prendimi in braccio"
e lui lo fa...la prende e la alza...
la bimba allora lo abbraccia e dopo poco gli dice alzando la testa dalla spalla e guardandolo negli occhi "papà pechè tei ancora veio?""pechè non veni a fare la nanna?"
In quel momento lui abbandona quel idea assurda che gli era balenata in testa
e risponde ala sua piccina si...ora ci andiamo insieme...dovevo finire una cosa...
La bimba allora poggia la sua testolina a quella del papà, poggiando il naso al suo e guardondolo fisso negli occhi disse prima ridendo "papà ihih...hai solo un occhio"
e poi più seria "ti amo...papà!"
......
